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Tecnica vocale: padroni della propria voce

Luisa Cottifogli terrà un corso di tecnica vocale sabato 22 febbraio presso la Scuola Popolare di Musica di Forlimpopoli, il pomeriggio dalle 14 alle 18.

Tecnica vocale dedicata a chi utilizza la voce per parlare e per cantare: insegnanti, cantanti, attori, strumentisti.

Al di là dei vari stili e dei repertori esiste una tecnica comune che serve a potenziare la propria voce evitando di stancarla e di abusarne.

Il corso di tecnica vocale è aperto a coloro che utilizzano la propria voce sia come professionisti che come amatori e sarà uno stage collettivo nel quale però si lavorerà singolarmente sulla voce di ognuno.

Per info ed iscrizioni contattare:
+39 389 1005150
marcobartolini65@gmail.com

Per partecipare è necessario essere in possesso della tessera Arci 2019/2020

Costi: € 40,00 per chi ha già una tessera Arci 2019/20 (€50,00 se la si deve fare)

 

luisa cottifogli

Chi è Luisa Cottifogli?

Puoi cercarla qui: www.luisacottifogli.com

Luisa è un’artista della voce a tutto tondo (cantante, compositrice, attrice, sperimentatrice) che per molti anni ha anche insegnato tecnica vocale e canto d’assieme in varie scuole fra Reggio Emilia, Bologna, Ravenna e Imola e ha tenuto workshop presso festival e istituzioni in diverse regioni italiane.

A Bologna si diploma in canto lirico al Conservatorio GB Martini e in recitazione all’Accademia Antoniana di Arte Drammatica. Nella stessa città viene scritturata come soprano presso il Coro del Teatro Comunale dell’Opera e come attrice presso la compagnia del Teatro delle Moline con la regia di Luigi Gozzi, lavorando anche come programmista per Radio 2 Rai.

Si esibisce in concerti di musica antica e di musica a cappella in Italia ed Europa, per poi dedicarsi alla musica contemporanea, al jazz e alla ricerca vocale. Fonda il sestetto vocale femminile Vocinblue col quale collabora con Glauco Mauri ne La Tempesta di Shakespeare, con Ivano Fossati e Lucio Dalla.

Tornata dall’India, dove si reca a studiare con una borsa di studio del JIVI Institute, inizia a comporre progetti nei quali si ispira a testi e vocalità tradizionali, elaborandoli grazie ad un linguaggio musicale e visivo contemporaneo.  Nascono “Aiò Nenè”, “Rumì” (Forrest Hill Records, premio Imola in Musica e segnalazione Premio Tenco), il monologo musicale “Anita dei due mondi” per la regia di Vetrano e Randisi, dal quale poi esce l’album “Anita” (Nuccia/Egea), e poi “Come un albero d’inverno” (Visage Music). Per cinque anni Luisa è la voce dei Quintorigo con i quali vince il Premio Musica Jazz, realizza varie opere discografiche e si esibisce nei festival più importanti d’Italia. Fra le sue collaborazioni: Metissage (cd omonimo per il Manifesto di Gabriele Bombardini, con Teresa De Sio, Rita Marcotulli, John De Leo), Marlevar (coi quali ha anche cantato assieme ai Chieftains), Giovanna Marini, Andrea Parodi (Tazenda), Flavio Premoli (PFM), Gabriele Mirabassi, Riccardo Tesi assieme a Elena Ledda, Lucilla Galeazzi, Gigi Biolcati, Maurizio Geri (Bella Ciao). Luisa collabora anche con gli artisti visivi Andrea Bernabini, Gian Luca Beccari, Antonia Ciampi, Enrico Benetta. Oltre che in Italia si è esibita in vari paesi Europei, in India, USA e Cina.

Hanno scritto di lei:

 

“Una cantante unica nel suo genere, maestra della voce in ogni sua possibilità” (Jacopo Tomatis, Il Giornale della Musica)

“Un’artista coraggiosa con pochi eguali in Italia” (Ciro De Rosa, Bloogfolk)

“Che brava!” (Angelo Aquaro, Il Venerdì di Repubblica)

“Una cantante di rara versatilità” (Cliff Furnald, Rootsworld, USA)

“Una voce sovrana tra folk, canzone, sperimentazione vocale e pop soul” (Seite 37, Germania) “Un talento della world music con un potenziale straordinario” (D.H., Los Angeles Times)

”Ha una voce di gran classe e resta in equilibrio fra radici etniche, musica contemporanea e la giusta dose di elettronica” (Fabrizio Zampa, Il Messaggero)

“Una delle voci più interessanti del panorama italiano” (Emiliano Corraretti, Left)

“E’ un diamante raro” (G.C. Beat Magazine)

“Una delle grandi interpreti italiane” (Andrea Del Favero, Folk Bulletin)

 

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