In questi mesi di lotta contro lo scempio causato dai tagli di alberi sulle rive del fiume Santerno mi sono ammalata e la voce mi è persino partita, con i piedi nell’acqua gelida.
Sono riuscita a portare a casa il concerto importante del Teatro Sociale di Piangipane lo scorso 25 gennaio: nonostante tosse e bronchite ho presentato “Come un albero d’inverno”, assieme alle voci del quartetto alpino Armonici Cantori Solandri e di Oskar Boldre e accanto a due musicisti come Gabriele Bombardini e Gianni Pirollo. Questo concerto portava con sé un messaggio per il fiume Santerno e per tutti i corsi d’acqua d’Italia, messi in pericolo da un’economia tutt’altro che ecologista: il commercio di legname e cippato che alimenta le centrali a biomassa.
Ho lanciato una petizione contro questo scempio per raccogliere firme su change.org.
Ma ad un certo punto viene la primavera e la vita è un po’ più facile per tutti, anche per la voce.
Ed eccomi tornata nei teatri, ma con la promessa di replicare un concerto sul fiume Santerno prima dell’estate!
Sarò a Varese per il 67 Jazz Club Varese venerdì 29 marzo a suonare in trio con Aldo Mella e Massimo Serra: YOULOOK.
Il concerto si terrà presso:
Auditorium CFM
Via Don Basilio Parietti 6
Barasso, Varese
Per informazioni o prenotazioni :
67 Jazz Club Varese
0332929674
info@67jazzclub.it
https://www.67jazzclub.it/
Il giorno dopo, sabato 30 marzo, sarò al cinema-teatro Careni di Pieve di Soligo (Treviso) come ospite nello spettacolo “In direzione ostinata e contraria” dedicato a Fabrizio De Andrè, realizzato da Giuseppe Tirelli per coro, solisti, orchestra e attori. Gli arrangiamenti sono di Valter Sivilotti, Renato Miani, Daniele Zanettovich e Nicola Tirelli.
Con lo stesso spettacolo sarò il 4 aprile al teatro Garzoni di Tricesimo (UD).
Teatro Luigi Garzoni Tricesimo
Europa Unita, 21,
33019 Tricesimo UD
per info e prenotazioni:
https://www.vivaticket.it
o presso Euritmica
Il mio è sempre di più un peregrinare per portare attraverso la musica un messaggio di amore verso la terra che ci ospita e che dovremmo consegnare alle generazioni future ancora più bella di come l’abbiamo trovata. Dal Santerno alle Alpi, dalle pinete lungo l’acqua del mare alle foreste attorno ai laghi di montagna fino ai pioppeti che costeggiano i fiumi di pianura.
Orgogliosa di essere definita da Alberto Pugnetti come colei che “canta gli alberi” in questo articolo sul Sole 24ore che parla di Radio Francigena e del suo “viaggiare lento”.