Sabato, 25 marzo, 2017 – 21:00
Via XX Settembre 51 – Dozza (BO)
Info e prenotazioni 347 5548522, corrado.gambi@gmail.com, www.compagniadellalunacrescente.it, www.combojazzclub.com, www.comune.dozza.bo.it
TEATRO SALA UNO, ROMA (MeetiX Festival)
Lunedì, 27 marzo 2017 – 21:00
Piazza di Porta San Giovanni, 10 – 00185 Roma
Info e prenotazioni 06 86606211 (entro le 13:00) oppure 335-8410833, centrospettacoliteatrali@gmail.com
Luisa Cottifogli – voce, percussioni, sequencer;
Gabriele Bombardini – chitarre, pedal steel, sequencer;
Andrea Bernabini – video installazioni, luci
“Rumì” è una Romagna ormai lontana nel tempo, fatta di miti e leggende, trasportata nell’era della musica elettronica: un viaggio sonoro che sa di realismo popolare magico, tra etnico e tecnologico, con il dialetto romagnolo usato come fosse la lingua di un libro di magie. Improvvisamente la Romagna non sembra più una terra a noi tanto vicina, quanto un paesaggio esotico ancora inesplorato. “Rumì” (il Romeo di Santa Maria) è un personaggio realmente esistito nell’Ottocento romagnolo, un viandante che cantilenava orazioni alla Madonna per mendicare un tozzo di pane: da qui la Cottifogli sviluppa un viaggio scandito da canzoni che possono portare l’immaginazione assai lontano, mentre magari ci si muove nello spazio di un piccolo paese.
“Rumì”, che dal vivo si avvale di suggestive video-installazioni, riprende l’omonimo Cd uscito nel 2006 (Forrest Hill Records), in cui la Cottifogli ha messo in musica ninnenanne, filastrocche, dirindine, canti di lavoro, testi poetici del primo Novecento: un repertorio ampiamente folklorico ripassato però a fil di rock, pop, jazz, classica contemporanea, elettronica, ritmi sudamericani e africani.
“ I mille dialetti d’Italia possono regalare l’emozione di esoticissime musiche world. Anche Luisa Cottifogli, in arte Lu, applica la lezione al romagnolo e partorendo suoni che vanno dai vecchi Area a curiose suggestioni fra afro e musica celtica. Che brava. ” A.A. Il Venerdì di Repubblica
“Un’operazione di abbagliante bellezza..…niente di nostalgico o di tradizionalista in questo lavoro post-folk al servizio di una voce emozionante” R.C. Io Donna-Corriere della Sera
“…una splendida vocalità sperimentalista e il morbido tappeto elettronico convivono magicamente con l’antico dialetto romagnolo e un deciso tratto orientale” G.M. Alias – Il Manifesto