../ velocità di fuga
Il titolo rimanda anche ad una forma musicale, forse ad un virtuosismo o semplicemente ad un istinto vitale.Fatta di suoni ed immagini, viene proposta una sinestesia che racconta di architetture e distruzioni, di tecnologia e primitivismo. Attraverso astrazione e "figurativo", la performance racconta qualcosa del pianeta uomo, del suo essere e del suo movimento nel tempo.
In scena c'è Luisa Cottifogli con due microfoni. Uno di questi è collegato ad un looper col quale vengono create tutte le basi in diretta, la voce è via via percussione, recitazione, strumento la musica è originale, con spunti liberamente tratti da Vivaldi, dalla tecno, dalla musica etnica, in sincronia con le immagini.
I video vengono proiettati sulla vocalist posta a pochi passi dallo sfondo, il quale può essere costituito da un muro , uno schermo, uno o più teli, sculture o installazioni preesistenti (nel caso di gallerie)
press
Solo con la voce crea una base ritmica e sonora su cui, con
la sua impressionante tecnica vocale, crea tessiture colte, raffinate,
che ora graffiano e mordono, ora accarezzano e sfiorano
L.C.
ha mostrato come si possa saldare in modo perfetto e rigoroso la
tecnica con la creatività, la raffinatezza con la grinta,
la genialità con la passione, la professionalità con
il cuore. Musica di ricerca, di avanguardia, di sperimentazione,
che magicamente riesce a catturare anche il pubblico meno preparato.
Una performance indimenticabile... Gian Luca Barbieri - La Cronaca
di Cremona
la voce
potente e dinamica, ricca di mille sfumature
che testimoniano la curiosità verso le musiche del mondo;
l'uso di un looper la frammenta in mille rivoli sonori e la riproduce
in cicliche sequenze che ne arricchiscono la varietà timbrica.
Velocità di fuga racconta dell'uomo e del suo movimento nel
tempo, è un viaggio avventuroso nel quale linguaggi differenti
si rafforzano a vicenda, amplificando la potenza della comunicazione
emotiva. Vincenzo Roggero - La Provincia